Trieste, 3 Dicembre 2017.
Al termine del II Congresso nazionale di Fratelli d’Italia, la Destra del nostro Territorio riprende finalmente il suo ruolo guida. I Grandi Elettori hanno votato l’Assemblea Nazionale; i Grandi Elettori hanno scelto Angela Abbatecola, portavoce di “Destra Nuova“, con un consenso unanime. Un percorso iniziato con Massimo Ruspandini e tutto “il gruppo di Ceccano” si è realizzato grazie all’opera continua e attenta di persone straordinarie come Manlio Sera, Andrea Velardo, Giuliano Galeti, Damiano Pallucci e tutti i Delegati del nostro gruppo; con la stima e la spinta di tanti Dirigenti locali e nazionali. Il sussurro del vento è ormai diventato un turbine che si alza dalla Frosinone di Marco Ferrara alla Cassino di Danilo Evangelista.
Il buon seme, che mancava, sta dando buoni frutti: “Destra Nuova” si inserisce adesso anche in un ampio contesto nazionale, con le sue Idee e le sue istanze; con la sua voglia di rappresentare il Lazio meridionale; con il suo bagaglio di orgoglio della Tradizione e di umiltà nel lavoro; con la sua volontà di realizzare la “Destra 4.0” che tanto serve ai nostri Cittadini; con il suo desiderio di tenere ancora e sempre in alto i cuori.
Un sogno di periferia si sta pian piano trasformando in realtà. “Destra Nuova” in questo cammino c’è stata, c’è e ci sarà. Per la Patria, per il Popolo, per il Lazio meridionale. Ci sono solo tre parole che possono chiarire il senso del nostro Pensiero e del nostro Agire in questo tempo: Identità, Appartenenza e Fedeltà. Tutti insieme dobbiamo camminare e costruire un nuovo mondo di Destra.
La nostra “Lunga Marcia” sta giungendo a compimento. E sarà una marcia che ci condurrà a riunire le Destre per restituire a noi tutti il Valore della Storia e della Tradizione.
Durante il dibattito congressuale “Destra Nuova” (unica fra le realtà territoriali della Provincia) ha avuto il privilegio di portare all’attenzione dei Grandi Elettori alcuni importanti temi di riflessione.
Non possiamo che chiudere questo breve resoconto con le parole della nostra Portavoce: “Gens Una sumus“: siamo un solo Popolo.
Ecco il video del discorso di Angela Abbatecola al II Congresso Nazionale di Fratelli d’Italia. Più sotto è presente il testo completo.
Il testo completo del discorso:
Innanzi tutto, voglio dire che sono orgogliosa di essere qui, in questo momento. Dopo lo sbandamento degli anni difficili del partito unico di plastica, essere di nuovo in mezzo a persone che -come me- credono nell’identità, nella Patria, nella Tradizione mi riempie di gioia. L’importanza che la politica, quella di Destra, dovrebbe rivestire in una Nazione carica di Storia come l’Italia è dimostrata dalla nuova partecipazione che entusiasma tanta gente, a tutti i livelli e dalla consapevolezza diffusa che lo sfascismo di certi movimenti solo leaderistici è assolutamente inadatto al governo, ad ogni livello.
Sono anche felice nel mio piccolo della scelta di Trieste, perché è difficile trovare una città che esprima l’italianità con un’energia e una sofferenza più grandi. Questa città è sempre stato un simbolo: del Risorgimento incompiuto prima; della mutilazione post-bellica poi; del ponte con l’Est oggi. Tutti temi -come si vede- che rivestono un’importanza ideale altissima per dei Patrioti.
Ci sono dunque tanti motivi che agitano l’animo, nel corso di questo Congresso; mille situazioni che ho voluto vivere anche con i miei bambini, perché assaporassero da subito il gusto pieno della politica militante.
Siamo in tempi difficili. Ci troviamo davanti all’attacco frontale delle forze dell’oscurantismo travestito da progresso a tutto il sistema che siamo stati abituati a chiamare “occidentale”, e rischiamo di essere di nuovo il ventre molle dell’Europa. Un attacco che non consiste solo nello scoperto tentativo di invasione in tempo di pace, ma soprattutto, secondo me, nella sostituzione subdola delle nostre idee, del nostro sistema di pensiero, nella revisione storica e filosofica. E questo attacco arriva da tutte le parti, perché la cultura ultra-liberista, per esempio, sta distruggendo i valori su cui si fonda la nostra Patria. Probabilmente è questo il motivo che mi ha spinto, dopo tanti e tanti anni di semplice attivismo, a rispondere “Presente!” all’appello lanciato dal partito: la voglia di reagire alla corrente di pensiero che minaccia l’Italia e tutti i Territori locali. Non si può più immaginare un percorso di governo che venga calato dal centro alle periferie. Bisogna invertire il processo, perché siano le periferie a raggiungere, con le loro istanze e le proposte di soluzione (molto più forti ed efficaci proprio perché locali), i centri decisionali. Nel solco di un Pensiero, di un Idea, di una Tradizione che non può che essere condivisa nel segno e nel sogno della “Terra dei Padri”. In Ciociaria, nel Cassinate, nelle migliaia di Comuni che scrivono il presente ogni giorno sognando in ogni momento il futuro, c’è la necessità di una serie di valori su cui poggiare il bisogno di progresso, di giustizia, di equità e di orgoglio nazionale. Nessuna contrapposizione con la visione centralista, ma corretta gestione armonica della politica in mezzo alla gente, a tutta la gente: quella smaliziata delle metropoli, quella spaventata delle cittadine, quella dei paesini in cui si respira ancora il senso di un’italianità d’altri tempi, ma solida e salda. Per questo ormai da tempo il senso del mio impegno politica a Destra è quello di raggiungere l’unità culturale del nostro mondo partendo dai territori. Non possiamo né dobbiamo consumarci in differenze insignificanti, ora di sottigliezza -diciamo così- ideologica, ora di appartenenza territoriale. E’ arrivato il momento di rilanciare, perché i nostri avversari, là fuori, sono abilissimi nello sfruttare le nostre indecisioni, e noi non possiamo ripetere l’errore di discutere senza fine a Roma, perché altrimenti rischiamo di veder espugnata anche Sagunto. La ripresa della Destra come forza di governo passa per la forza della Patria, e non dobbiamo dimenticare che la Patria, che è fatta da 7.982 Comuni, è dappertutto. Soprattutto, dobbiamo tenere a mente che, come gli Antichi Padri dicevano, “Gens una Sumus”: siamo un solo popolo.
Trieste, 2 Dicembre 2017